La tanto attesa fase 2 è iniziata, dove tutto dipende ‘da responsabilità e buon senso degli italiani’. Comunque sia ci siamo arrivati, “Alea iacta est” e ci ritroviamo in uno scenario rappresentativo di una situazione delicata: la linea tra una crisi gestibile e il baratro è sottile.
Pensando alla didattica e alle scuole italiane, leggendo ‘qua e là’, riflettendo tra me e me, confrontandomi con colleghi, professionisti, clienti ho riempito la mia testa di molte informazioni e punti di vista che hanno anche scaturito in me tante domande e tante riflessioni.
Mi piace l’idea di elencare alcune di queste riflessioni senza ulteriormente integrarle ma rimanendo pronta al confronto.
Come sarà possibile per le famiglie, che lavorano, gestire la presenza dei figli a casa nelle settimane in cui gli stessi non possono andare a scuola (permessi? congedi straordinari?)
Se si tratta di genitori/docenti gli stessi, pur in presenza di ipotetici congedi, da chi verranno sostituiti nella settimana di assenza a scuola?
Come si potrà garantire il distanziamento nelle scuole, in particolare all’infanzia o alla primaria dove il contatto tra i bambini rappresenta un elemento di socializzazione difficilmente controllabile?
Come gestire il trasporto scolastico dei pendolari? Quanti mezzi dovrebbero essere messi a disposizione, sanificati quotidianamente, per consentire il trasporto in sicurezza?